L’aborto nelle altre
religioni e confessioni cristiane
Ti proponiamo una tabella riassuntiva della
posizione nei confronti dell’aborto delle principali religioni del mondo.
RELIGIONI CRISTIANE |
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CATTOLICI |
ORTODOSSI |
PROTESTANTI |
ANGLICANI |
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La posizione dei cattolici circa l’aborto è molto chiara: sulla
base di riferimenti biblici la vita viene considerata un dono di Dio e,
conseguentemente, un bene in sé di cui all’uomo non è dato disporre. Da ciò
consegue che l’aborto, in quanto scelta volontaria messa in atto per impedire
lo sviluppo della vita umana, equivale ad un omicidio ed è considerato un
peccato gravissimo. Anche i metodi di contraccezione che impediscono
l’annidamento del concepito nell’utero materno vengono considerati abortivi,
dato che si ritiene che sia fin dal primo istante del concepimento che si
debba parlare di “uomo”. È, in conclusione, corretto affermare che per i cattolici l’aborto
è un male sempre e comunque, anche dinanzi a casi di violenza subita. |
La posizione degli ortodossi è anch’essa da sempre contraria
all’aborti, rifacendosi a passi biblici contrari all’aborto (ad es,. Esodo 21, 22-25) e a testi non-canonici del I secolo
d.C. come la Didachè, la Lettera di Barnaba e l’Apocalisse di Pietro. Il canone 91
del Concilio in Trullo afferma che “l’uomo
è fatto ad immagine di Dio al momento del concepimento”. Tuttavia,
secondo gli insegnamenti di San Basilio, non si esclude che si possa
eccezionalmente praticare l’aborto nel caso di pericolo per la vita della
madre. |
La posizione delle Chiese protestanti è più differenziata. In
passato Lutero e Calvino sostennero che anima e corpo esistono immediatamente
al momento del concepimento mentre altre correnti di pensiero affermavano che
l’anima è data da Dio solo dopo la formazione del corpo del feto. Oggi, le
Chiese protestanti più diffuse accentuano l’importanza delle “circostanze
eccezionali” che ciascuna decisione di aborto ha sulle responsabilità di chi
deve scegliere. Per i luterani, ad esempio, il cristiano si presenta davanti
a Dio con la propria coscienza che non può venire delegata ad altri: la sua
responsabilità è personale, anche circa le decisioni che coinvolgono la vita
e la morte. |
La Chiesa Anglicana, in particolare negli Stati Uniti, ha circa
l’argomento preso spesso posizione a favore della libera scelta della donna.
Solo una minoranza condivide la posizione cattolica mentre la maggioranza
applica i principi di contestualizzazione tipici dell’etica anglicana. Il primo compito della Chiesa è l’assistenza spirituale e questa,
viene affermato, non può essere mai negata, motivo per cui si amministrano i
sacramenti anche alle donne che hanno scelto l’aborto. |
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EBREI |
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Per gli Ebrei si può parlare di una posizione perlopiù contraria
all’aborto, anche se nel complesso non esiste una posizione espressa in
maniera assolutistica nei confronti della cosa. Si può anche affermare,
d’altro canto, che non si esclude completamente l’aborto, né lo si consente
indiscriminatamente su richiesta. L’aborto può essere praticato se la donna
fa uso, secondo norme precise, di metodi consentiti dalla legge ebraica (per
esempio la pillola) o se la prosecuzione della gravidanza mette in pericolo
la sua vita. Nella Bibbia JHWH stabilisce che se due uomini, litigando tra
loro, colpiscono una donna incinta e le causano l’aborto o la nascita
prematura del bambino, essi devono essere multati secondo quanto stabilisce
il marito (Esodo 21, 22-25) |
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RELIGIONI NON
CRISTIANE |
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MUSULMANI |
BUDDISTI |
INDUISTI |
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Nonostante i musulmani ritengano che il feto non riceva l’anima nell’istante
stesso del concepimento, tuttavia manifestano per l’embrione un alto grado di
rispetto. A causa di ciò, l’aborto non è consentito, salvo in casi di
violenza subita o di problemi di salute della donna incinta. In ogni caso,
dopo il quarto mese l’aborto è considerato un omicidio. Così recita una Sura
del Corano: “Non uccidete i vostri
figli per timore della miseria: siamo Noi a provvederli di cibo, come
(provvediamo) a voi stessi. Ucciderli è veramente un peccato gravissimo”
(Sura al-Isra, 17:31) |
La grande maggioranza dei testi e delle tradizioni antiche
buddiste vietano l’aborto, perché considerato una violenza nei confronti di
un essere vivente e “senziente”. Tenzin Gyatso però, XVI Dalai Lama, pur
essendo contrario in linea di principio alla cosa, affermò più volte che è
necessario esaminare caso per caso la situazione e scegliere il “male
minore”. Non è comunque possibile trovare una posizione univoca nel mondo
buddista, in quanto non esiste in esso un organismo rappresentativo unico. |
Nelle numerosissime correnti religiose di tipo induista si registra
generalmente una posizione contraria all’aborto, dovuta all’etica medica che
fonda i propri principi sulla non-violenza, così espresso: “Gli induisti credono che tutti i viventi
sono sacri in quanto manifestazione dello stesso Supremo Essere e vanno amati
e riveriti”. Tuttavia si usa una certa tolleranza per i casi nei quali ci
si comporta diversamente per cause di forza maggiore. |
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Ma come si
pongono le altre religioni monoteiste e confessioni cristiane? Per l’ebraismo avere figli è una benedizione
di Dio e un compito dell’uomo. L’aborto è consentito solo in casi che comportano un serio pericolo fisico o
psichico per la vita della madre. È considerato comunque un crimine dopo il 40°
giorno di fecondazione. L’islam non
è contrario in modo assoluto all’aborto. Nel Corano non se ne parla
esplicitamente; solo la sura 23 lascia intendere che
l’aborto è punibile se effettuato dopo il 120° giorno (4° mese), perché il feto
è considerato un essere umano per l’infusione dell’anima. Il cristianesimo ortodosso orientale è
vicino alle considerazioni della Chiesa Cattolica, mentre tra i cristiani nati dalla Riforma le posizioni e le
interpretazioni sono molto varie: per i metodisti non si può parlare di persona
prima della nascita, mentre per gli evangelici tedeschi si afferma che la
persona c’è fin dalla fecondazione e che l’aborto è uccisione. Viene comunque
affermata la responsabilità personale come libera scelta della coscienza
illuminata dalla Parola di Dio.