Evoluzionismo e creazionismo

 

Leggi attentamente e confrontati con i compagni sul significato del seguente racconto simbolico.

 

Un giorno due esploratori giungono in un angolo dissodato nel bel mezzo della giungla. In tale angolo eran cresciuti molti fiori e molte erbe. Uno dei due esploratori dice: “Qualche giardiniere deve pur badare a questo angolo”. Ma l'altro non è d'accordo: non c'è nessun giardiniere. E così piantano le loro tende e montano la guardia. Ma non si affaccia proprio nessun giardiniere. È forse un giardiniere invisibile.

Allora i due mettono su una cortina di filo spinato e la elettrificano. La perlustrazione viene affidata a cani-poliziotto. Ma nessun grido spinge a pensare che qualche intruso abbia ricevuto una scossa elettrica. Non si notano movimenti di filo spinato, che possano tradire una arrampicatore invisibile. I cani-poliziotto tacciono.

Ma ancora il credente non si convince: “Ma c'è un giardiniere invisibile, intangibile, insensibile alle scosse elettriche, un giardiniere che non emana nessun odore e che è perfettamente silenzioso, un giardiniere che segretamente cura il giardino che ama”. E alla fine lo scettico dispera: “Ma cosa rimane della tua convinzione originaria? Quello che tu chiami un giardiniere invisibile, intangibile, eternamente elusivo, come potrà differire da un giardiniere immaginario o addirittura da nessun giardiniere?”.

 

·         Chi è il giardiniere invisibile?

·         Quale significato evoca l’”angolo con fiori e molte erbe”?

·         Quali sono le posizioni dello scettico e del credente?

 

La domanda che sta al centro del dibattito è: “Origine del mondo: è frutto del caso o c'è di mezzo Dio?”.

Per molti secoli l'unica fonte di conoscenza sulle origini del mondo e dell'uomo sono stati i racconti della creazione contenuti nel primo libro della Bibbia, la Genesi, nei capitoli 1-3.

La teoria creazionistica (o creazionismo) si basa proprio su tali racconti e afferma che la Bibbia intende offrire un'interpretazione scientifica della realtà e, di conseguenza, occorre leggere in senso letterale i racconti contenuti nei primi tre capitoli della Genesi. Tale concezione è soprattutto diffusa in alcuni ambienti di cristiani fondamentalisti, in sètte religiose sorte nel secolo scorso in America del Nord, come ad es. i Testimoni di Geova.

 

Fondamentalismo: movimento di interpretazione della Bibbia, sorto in America del Nord nel secolo scorso, che difende un'interpretazione letterale della Bibbia, in nome della assoluta fedeltà al testo biblico.

Secondo tale concezione, viene attribuito alla Bibbia un significato scientifico che in realtà la Parola di Dio non ha nessuna pretesa di avere. I racconti della creazione non sono spiegazioni scientifiche e non sono stati scritti con questo intento. A sostenere ciò, c'è pure il fatto che nei primi capitoli della Genesi ci sono ben due versioni differenti di creazione del mondo e dell'uomo. Quale è quella a cui si riferisce il creazionismo?

Verso la fine del Settecento, si diffuse la teoria evoluzionista. Oltre al naturalista francese Lamarck (1744-1829), ci fu l'ipotesi del biologo inglese C. Darwin (1809-1882) che sosteneva l'evoluzionismo biologico, dovuto a variazioni genetiche-climatiche e determinato dalla selezione naturale, cioè dal processo per cui gli individui meno adatti alla sopravvivenza in un determinato ambiente verrebbero eliminati. Il tutto in modo casuale. Nel corso del Novecento le teorie darwiniane vennero approfondite: neodarwinismo novecentesco.

Due posizioni, dunque, che parrebbero essere una contro l'altra. In realtà evoluzione e creazione non sono in alternativa tra loro. L'evoluzione è un fenomeno che rientra negli orizzonti delle scienze naturali, la creazione è un evento che sfugge al controllo sperimentale e viene affermato essenzialmente in base a considerazioni filosofiche e religiose.

Quando a fine secolo, infatti, si andò maturando l'esegesi, il metodo storico-critico, nello studio dei testi biblici, si comprese che i racconti della creazione andavano interpretati, in quanto erano un'immagine popolare, un convincimento religioso maturato da un'esperienza religiosa espressa con un genere letterario poetico. Le teorie evoluzionistiche cominciarono ad essere viste in modo diverso dalla Chiesa cattolica, soprattutto in seguito alla correzione di alcune tesi ( una di queste il voler ridurre lo spirito umano frutto di un processo biologico). Pio XII, infatti, con l'Enciclica Humani generis (1950) dette il segnale di riavvicinamento e dimostrò che tra evoluzionismo e creazionismo non c'è necessariamente contraddizione: il fatto che gli esseri nascano gli uni dagli altri non impedisce di credere ad un Dio creatore.

È dunque possibile integrare le risposte della fede e della scienza sul tema origine del mondo, in una visione unitaria della ricerca della verità delle cose e dell'uomo.

Una soluzione al problema suggerita da studiosi religiosi è questa: l’universo si evolve (evoluzione) autonomamente, ma secondo ma secondo leggi fissate all’origine (Creazione).

 

Esegesi comprensione profonda del testo biblico a partire dalla traduzione più autentica

Secondo la maggior parte dei pensatori cristiani, una volta realizzata la struttura fondamentale dell'Universo, Dio ha affidato la generazione delle singole cose a forze intrinseche all'universo stesso, senza intervenire di nuovo direttamente nella produzione totale d'ogni singola cosa (pur restando sempre la causa principale di tutti gli esseri e di tutti gli eventi di questo mondo). Soltanto per le realtà spirituali (anima dell'essere umano) l'azione di Dio continua ad essere immediata, diretta, esclusiva e totale: qui si parla di creazione (da Mondin, L'uomo chi è?, ed. Massimo).

Anche Giovanni Paolo II, in una sua lettera alla Pontificia accademia delle Scienze del 22 ottobre 1996, affermò che la teoria scientifica evoluzionista non è solo un'ipotesi, ma ha a suo favore prove significative. Egli sottolineò ( nel punto 5) che dichiarare che “l' uomo è a immagine e somiglianza di Dio” (Gn 1, 27-28), non significa andare contro l'evoluzionismo, ma è sostenere che tutto l'universo ha un senso ed è stato voluto dall'amore di Dio.