Se Dio stravolge le
vie degli uomini
di don Antonio Mazzi
Guardatelo!
Eccolo il nostro Salvatore! Colui che ha creati in sei giorni l’universo e
tutto ciò che contiene. Eccolo appeso a una miserabile croce! Ecco il Dio degli
eserciti che per secoli aveva parlato per bocca dei profeti. Ecco il Dio di
Abramo e di Isacco, il Dio di Giacobbe, di Mosè, di Davide, di Salomone. Ecco
colui che fece sprofondare nelle pietre roventi Sodoma
e Gomorra. Ecco colui che comandò alle acque del Mar
Rosso, liberò Israele dal giogo degli egiziani.
Ma
che Dio è questo? Dov’è il suo braccio forte e terribile? A pensarci bene anche
la sua nascita non fu delle migliori. Si era fatto carne nel grembo della più
umile fanciulla della Palestina. Era nato come un qualsiasi inerme neonato, e
per giunta, in una fredda grotta! Si manifestò, per primo, ai cenciosi pastori
del luogo, accettando i doni dagli infidi stranieri, trascurando i palazzi del
re, le case degli intellettuali, i cultori della Sacra Legge. Non aveva ancora
poche ore di vita, che già aveva i suoi nemici. Costrinse i genitori con il
cuore in gola a nascondersi e fuggire. Se Erode il grande lo avesse trovato la
lotta sarebbe stata davvero impari. Impari e assurda e questa storia di
redenzione sarebbe finita miseramente!
Perché rinunciò all’onnipotenza?
Perché
un Dio bambino? Perché rinunciare alla sua onnipotenza? Poco sappiamo dei suoi
anni dell’adolescenza e della giovinezza. Comunque non fece nulla di speciale.
D’altronde cosa poteva fare? Il suo genitore non era forse quel Giuseppe che
tutti conoscevamo, un pover’uomo che sapeva lavorare con le mani, assiduo nel
frequentare il tempio, ma a cui nessun sacerdote si sarebbe mai sognato di
porre nelle mani il rotolo della Legge! A stento sapeva leggere e scrivere.
Però, a onor del vero, questo suo figlio Gesù, non ancora dodicenne, s’intratteneva
spesso con i dottori del tempio. Cosa davvero insolita, sia per l’età sia per
la sua semplice estrazione sociale. Vi sembra questa la famiglia di un Messia?
Abbiamo davvero atteso per secoli la venuta di un uomo così semplice?
Perché
ha preferito loro a noi?
Che
dire poi di Maria, sua ,madre? Fra le sue coetanee, c’erano fior di ragazze,
delle migliori famiglie, bellissime e leggiadre, le loro vesti profumavano la
via; i loro occhi erano di cerbiatta indomita; la loro dote cospicua perché figlie
dei più ragguardevoli uomini del paese. Tutte sarebbero state onorate di dar
vita e fare da madre al potente Messia, che avrebbe liberato il popolo dal
giogo straniero e avrebbe assoggettato il mondo, costringendolo così a
riconoscere la supremazia d’Israele, l’Eletto!
Perché
Dio ha voluto stravolgere le vie degli uomini? Non erano forse via di buon
senso, vie più comode e privilegiate?
Avrete
senza dubbio sentito parlare della singolare compagnia di quest’uomo. Tutti
onesti, per carità, ma avezzi a lavorar più con le
braccia che con il cervello; tutti timorati di Dio, per carità, non mancavano
infatti, di dare la decima dei loro guadagni al tempio. Ma da qui a diventare
depositari della parola di Dio, beh… Bisognerebbe
proprio stravolgere il pensiero. Pietro per esempio, era un pescatore che io
conoscevo bene; un uomo di poche parole non so se per virtù o per timidezza;
era comunque anche testardo, trascinava, infatti, spesso i compagni in battute
di pesca rischiose; si diceva che avesse affrontato tempeste sul mare degne di
un vero eroe, e tutte andarono a buon fine, con un po’ di spavento ma sempre
con le reti piene.
Matteo
poi, chi del popolo non aveva fatto la sua sgradita conoscenza? Era un esattore
dei più ligi al dovere. Gli altri erano suppergiù dello stesso taglio. Noi
eravamo i primi, perché ci hai lasciato per ultimi? Perché hai preferito loro a
noi, che eravamo sazi di sapienza?
Miracoli,
miracoli, la gente semplice non sa pregare se non chiedendo miracoli. Ma ancora
non ha capito che i miracoli, quando Dio li concede, lo fa dopo laute offerte
al tempio e sempre tramite noi ministri del tempio. Quest’uomo invece ha
accorciato le distanze; stando ai fatti che ormai tutte le bocche narrano,
basterebbe la fede per spostare le montagne; un giorno sfamò una moltitudine di
persone con pochi pesci e qualche pane; certo che se costui ha davvero tanto
potere, sarebbe uno spreco di miracolo! Ci sono cose più importanti dello
stomaco.
Per secoli avevamo scrutato i cieli
Dio,
che ne hai fatto dei tuoi dottori? Che ne faremo di queste torri di libri?
Facciamo il caso che quest’uomo sia davvero il Figlio di Dio; facciamo il caso
che il nostro cuore, così avvezzo da tanto tempo agli agi, alle ricchezze, ai
gusti sopraffini, alle norme austere, non avesse riconosciuto “Dio fattosi
uomo”. Ammettiamo la folle ipotesi che “Dio fattosi uomo” si fosse spogliato di
tutto il suo immenso potere e fosse vissuto fra noi come un uomo qualsiasi. Se
ciò fosse vero, non basterebbe tutta la cenere del mondo per coprire il capo e
stracciarsi le vesti non servirebbe più.
Se
quest’uomo fosse davvero Dio, allora la croce sarebbe il trono che l’uomo ha
preparato per accogliere il suo Dio, quel Dio che a parole, con fiumi di parole
avevamo detto d’amare, d’adorare. Per secoli avevamo atteso, scrutato i cieli,
per secoli ci siamo nutriti d’ogni parola della Scrittura, abbiamo vegliato nel
tempio in attesa di un segno profetico. Se tutto ciò fosse vero, le vie che tu
hai scelto non sono state le nostre. Signore, quand’è che ci siamo smarriti?
Cos’è che non abbiamo capito?