L’edificio chiesa nel tempo
La parola greca
ecclesia, da cui deriva il “nostro” chiesa, ha come significato originario
quello di assemblea convocata (dalla radice di kalèo,
chiamare); per estensione, dall’insieme degli individui è passato ad indicare
il luogo fisico di riunione. In effetti, questo duplice significato si mantiene
tuttora distinto attraverso un piccolo espediente grafico: parliamo di Chiesa quando vogliamo riferirci alla comunità
dei credenti e di chiesa quando
intendiamo l’edificio.
Per comprendere
l’evoluzione della chiesa nel tempo dobbiamo sempre tenere presente l’ambiente
sociale e le tendenze artistico-architettoniche del
periodo di riferimento.
Inizialmente i
primi cristiani non avevano un luogo pubblico proprio in cui riunirsi,
soprattutto quando il loro culto era visto come sovversivo e dunque era
proibito: i momenti di preghiera comune e la celebrazione dell’Eucaristia si
svolgevano nelle case private (ecclesiae domesticae), in locali messi a disposizione
temporaneamente da alcuni fedeli.
Il primo giorno
della settimana ci eravamo riuniti a spezzare il pane, e Paolo, che doveva
partire il giorno dopo, conversava con loro e prolungò il discorso fino a
mezzanotte. C'era un buon numero di lampade nella stanza al piano superiore,
dove eravamo riuniti. Ora, un ragazzo di nome Èutico,
seduto alla finestra, mentre Paolo continuava a conversare senza sosta, fu
preso da un sonno profondo; sopraffatto dal sonno, cadde giù dal terzo piano e
venne raccolto morto. Paolo allora scese, si gettò su di lui, lo abbracciò e
disse: "Non vi turbate; è vivo!". Poi risalì, spezzò il pane, mangiò
e, dopo aver parlato ancora molto fino all'alba, partì. Intanto avevano
ricondotto il ragazzo vivo, e si sentirono molto consolati.
(Atti 20,7-12)
Dal 313, anno
in cui l’imperatore Costantino proclama la libertà religiosa, i cristiani,
liberi di celebrare il proprio culto nella società, fanno riferimento a
strutture già presenti sul territorio: le basiliche. Nel mondo romano esse si
presentavano come ampi edifici coperti, a pianta rettangolare, suddivisi all’interno
da più colonnati; erano luoghi pubblici destinati agli affari economici e
giudiziari.
Le basiliche
cristiane mostrano alcune modifiche strutturali rispetto al modello romano,
e determinano il nascere dell'arte paleocristiana (IV-VI secolo):
l’entrata con portale viene posta sul lato corto e di fronte ad essa c’è
l’altare. La pianta dell’edificio è resa simile alla croce grazie al transetto, spazio che si colloca
perpendicolarmente tra l’altare e la navata centrale.
Basilica cristiana proveniente da pietra tombale di Tabarka
conservata al Bardo di Tunisi.
Il sacramento
del Battesimo, che avveniva inizialmente per immersione, era celebrato in un
locale esterno, il battistero che era pianta poligonale o circolare, con
copertura a cupola; esso conteneva una vasca in marmo (fonte battesimale)
dove si svolgeva il rito. La sua struttura ha preso le mosse dai locali delle
terme romane.
Basilica e battistero di Parma.
Dopo l’anno
mille, il miglioramento delle condizioni economiche, lo sviluppo delle tecniche
agrarie e l’aumento demografico determinano il nascere di nuovi insediamenti,
con la conseguente creazione di nuovi edifici sacri. Le campagne vengono divise
in circoscrizioni territoriali a capo delle quali c’è una pieve, cioè una chiesa con battistero, ove si
svolgono le funzioni liturgiche più importanti; da essa dipendono anche le
altre cappelle sparse nel circondario.
Nel periodo medioevale
(XI-XIII secolo) periodo dell'arte romanica, un severo senso dell'ordine
riunisce insieme esperienze precedenti molto diverse (romani, bizantini,
barbari). L'immagine che si ha di Dio in questo periodo è quella di un Dio
giudice, severo, autoritario. L'uomo al suo cospetto è "niente",
piccolo, bisognoso di Lui e del Suo perdono, in perenne stato di penitenza.
Ecco il perché delle grandi costruzioni voluminose, pesanti, statiche, con
atmosfera che richiama questo stato, in penombra (piccole e rare sono le
finestre, presente invece il rosone
nella facciata frontale come unica fonte di luce). Elementi caratteristici
sono gli archi trasversali, costoloni, contrafforti, loggette, silenzioso
spazio interno.
In ambito
cittadino troviamo, invece, le cattedrali, sedi vescovili all’interno
della diocesi.
Con la
diffusione dell’architettura gotica nel XII secolo, soprattutto in
Francia, Germania e Inghilterra, l’impianto delle chiese si slancia verso
l'alto grazie all’utilizzo di pilastri, archi rampanti e contrafforti;
l’impiego delle vetrate, istoriate con raffigurazioni delle storie bibliche e
delle vite dei santi, dona luminosità; si aggiunge anche un nuovo spazio, il deambulatorio intorno
al coro.
Il mondo non è
più considerato una fonte di peccato. Si diffonde l'amore per il creato, quello
di san Francesco. Tutto ciò che ci circonda è specchio del soprannaturale.
Deambulatorio: spazio
destinato al passaggio, corridoio.
La cattedrale gotica di Notre Dame a Parigi.
Nel Rinascimento
(XV secolo) c’è un ritorno al classico, con edifici sia a pianta centrale sia a
pianta longitudinale dalle proporzioni regolari, basati su forme geometriche
perfette e armoniose.
L'uomo del
Rinascimento si sente al centro dell'Universo. Ora egli misura il proprio
spazio, lo definisce geometricamente per poterlo più chiaramente possedere e
gli assegna una dimensione umana. Si fa attenzione alla luce, alle proporzioni,
alla prospettiva, affinché tutto sia armonico. L'arte durante questo periodo si
allontana dalla funzione religiosa ed assume essenzialmente un senso estetico.
La cupola di Brunelleschi della cattedrale di Santa Maria del Fiore a
Firenze.
Con il Seicento
l'arte e l'architettura persero sempre più carattere religioso e assunsero
sempre più carattere puramente estetico.
La successiva età
barocca è l’occasione per sperimentare qualcosa di più complesso: è il
momento delle ricche decorazioni, dei marmi, degli stucchi, con elementi
floreali e figurativi scultorei. Da funzione puramente estetica che l'arte
aveva nel Rinascimento, essa ritorna ad assumere funzione religiosa: si vuole
usarla per riconquistare le anime, affascinandole. La pianta dell'edificio
sacro è tendenzialmente longitudinale per sfruttare il più possibile la
capienza, la navata centrale diviene quella di riferimento, mentre le altre
sono per lo più sedi di cappelle e altari laterali.
La Chiesa a Roma di San Carlo alle Quattro Fontane.
Nei secoli
successivi, lo stile delle chiese rispecchia quello dell’arte del momento senza
che intervengano modifiche strutturali degli edifici sacri, fino al Concilio
Vaticano II nel XX secolo.
L’altare viene
rivolto verso l’assemblea, il pulpito al centro della navata è sostituito
dall’ambone, si eliminano le balaustre che creavano barriere tra i fedeli e gli
spazi sacri. Nell’architettura sacra postconciliare sono cambiati i materiali:
si usano cemento armato, acciaio, vetro; forti sono l’essenzialità e la
stilizzazione degli elementi portanti.
Chiesa della Luce di Osaka, di Kenzo Tange, Cattedrale di Tokyo.