Il giubileo cristiano

 

Il termine “Giubileo”deriva dal latino Jubilaeum che a sua volta richiama altri tre termini ebraici: Jobel che è il corno dell'ariete, Jobil che significa richiamo e Jobal che significa remissione dei debiti. Radici antiche, dunque, che risalgono all'Antico Testamento e alla storia del popolo ebraico. Nel libro del Levitico 25, 8-54 si legge infatti come il popolo ebreo venga incoraggiato da Dio a far suonare ogni quarantanove anni lo Jobel per richiamare tutti alla remissione dei peccati e alla cancellazione dei debiti, della miseria, della sofferenza, in quanto il cinquantesimo anno è santo e speciale: è Giubileo.

 

 

Ancora oggi gli ebrei suonano in alcune celebrazioni lo shofar, ricavato da un corno d’ariete.

 

Il cristianesimo ha ripreso il significato della remissione dei debiti, intesa come perdono dei peccati mediante preghiere e penitenze. Il Giubileo cristiano ha inizio nel Medioevo e fu la concretizzazione delle numerose richieste di migliaia di fedeli che nel corso degli anni precedenti erano affluiti a Roma come pellegrini per visitare le tombe di Pietro e Paolo.

Alla vigilia del Natale del 1299 venne proclamato per l'anno 1300 il primo Giubileo da papa Bonifacio VIII: chiunque avesse visitato la tomba di San Pietro si sarebbe ottenuto il perdono di tutti i peccati commessi. Fu, inoltre, stabilito che questo evento si sarebbe ripetuto ogni cento anni. In un affresco di Giotto nella Basilica di San Giovanni in Laterano è raffigurato Bonifacio VIII mentre legge al popolo la bolla (in latino bulla) o lettera ufficiale in cui si rendeva ufficiale la notizia. Molti si misero in viaggio come pellegrini verso Roma: è testimoniato che arrivarono circa due milioni di pellegrini e tra questi anche il poeta Dante Alighieri, che lo ricorda più volte nella sua opera la Divina Commedia, e il pittore Giotto.

 

 

 

Andrea del Castagno, Dante Alighieri, 1450, Galleria degli Uffizi, Firenze.

 

Dante riferisce nella Divina Commedia che l'afflusso di pellegrini a Roma fu tale che divenne necessario regolamentare il senso di marcia dei pedoni sul ponte di fronte a Castel Sant'Angelo:

«come i Roman per l'essercito molto,l'anno del Giubileo, su per lo pontehanno a passar la gente modo colto,

che da l'un lato tutti hanno la fronteverso 'l castello e vanno a Santo Pietro,da l'altra sponda vanno verso 'l monte».

(Inferno XVIII, 28-33)

 

In seguito, il periodo tra un Giubileo e l'altro venne ridotto. Il secondo fu, infatti, indetto nel 1350, grazie alle preghiere di un gruppo di diciotto giovani nobili guidati da Cola di Rienzo, che pregarono il Papa (dal 1309 il Papato si era trasferito ad Avignone, è il periodo famoso della cosiddetta cattività avignonese, nel corso della quale tutti i papi eletti agirono sotto il controllo della monarchia francese) di indire un nuovo Giubileo. La richiesta, sostenuta anche dal poeta Francesco Petrarca, (“Concedi adunque quel che Roma piangendo e in ginocchio ti chiede”) venne accolta da papa Clemente VI. Si racconta che il poeta durante il viaggio verso Roma, ebbe un incidente insolito: venne colpito dal suo cavallo con un calcio presso la cittadina di Viterbo e ciò lo costrinse a rimanere a letto per quindici giorni. La sua testimonianza di pellegrino è raccontata nelle sue Lettere.

In seguito, il periodo tra un Giubileo e l'altro divenne di 33 anni (perché inteso come la durata della vita terrena di Gesù), e poi di 25 anni con papa Paolo II, nel 1470. In tutto sono stati celebrati 26 Giubilei, tra ordinari e straordinari: l'ultimo è stato celebrato nell'anno 2000 con Giovanni Paolo II e il prossimo ordinario sarà nel 2025.

Tre sono gli elementi del Giubileo: il pellegrinaggio e la visita delle importanti basiliche romane (San Pietro, San Paolo fuori le Mura, San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore), la penitenza e la richiesta dell'indulgenza (dal latino indulgere che significa togliere) per sé o per un defunto.

 

 

Santiago de Compostela, in Spagna, costituisce una delle mete più importanti di pellegrinaggio odierna e del passato.

 

L'anno giubilare inizia il 25 dicembre dell'anno precedente con l'apertura della porta santa (smurata con l'aiuto di un martello di bronzo dorato) e termina il 6 gennaio, giorno dell'Epifania, con la chiusura della stessa attraverso muratura. Simbolicamente la porta è Gesù che rappresenta la via, la verità, la vita per i cristiani verso la salvezza. Il Giubileo e l'indulgenza hanno valore solo per i cristiani cattolici.

La richiesta dell'indulgenza nel passato è stata causa di numerose polemiche, forse anche doverose se pensiamo alla vendita che venne fatta nel Medioevo. Ricordiamo la protesta attuata da Martin Lutero e i suoi sostenitori che determinò la scomunica e l'accusa di eresia con la conseguente separazione dalla Chiesa cattolica dei cristiani riformati (protestanti). Successivamente le condizioni per poter ricevere l'indulgenza cambiarono: per il Grande Giubileo del 2000, per esempio, fu possibile ottenerla anche con il pellegrinaggio in un santuario della propria Diocesi, indicato dal Vescovo, oppure offrendo assistenza ad ammalati o carcerati.