La tradizione del presepe
Il termine presepe significa mangiatoia o stalla.
È la mangiatoia in cui Maria “avvolse in fasce [Gesù] e lo depose in una
mangiatoia” (Lc 2,7). Si dice che il presepe sia stata una creazione di San
Francesco d'Assisi che ricostruì la scena del presepe nella notte di Natale del
1223 a Greccio.
In realtà, il santo riprese e rielaborò la tradizione preesistente delle sacre
rappresentazioni che, antichissime, si continuano ancora oggi a proporre
(presepi viventi).
Le prime immagini dedicate al tema del Natale
risalgono al IV secolo d.C., ma rappresentano solo l'immagine del bambino
avvolto in fasce posto tra l'asino e il bue.
Greccio: comune di circa
1.500 abitanti della provincia di Rieti, in Umbria.
Giotto di Bondone, Istituzione del
presepe a Greccio con San Francesco, 1480, Basilica Superiore di San
Francesco, Assisi.
Solo successivamente si aggiunsero la figura
dell'angelo e del pastore. Un secolo più tardi e, solo nella scena
dell'adorazione dei Magi, abbiamo la comparsa della Madonna. Si può
affermare che nel V secolo la scena del presepe è completa: bambino,
asino, bue, Mari e, Giuseppe in un contesto molto simile ad una stalla. La
Madonna è spesso seduta e rivolta verso il bambino. A partire dal VI secolo accade spesso di trovare invece Maria
distesa su un giaciglio, il bambino accanto a lei e Giuseppe in
disparte, quasi dormiente. Molto spesso il tutto ambientato in una grotta.
Il presepe attuale è una ricostruzione
della natività di Gesù Cristo mediante statuine che riproducono tutti i
personaggi e i luoghi della tradizione, dalla grotta alle stelle, dai Magi ai
pastori, dal bue e l'asinello agli angeli.
Verso l'anno 1000, Giuseppe e
Maria vengono raffigurati in piedi, mentre dal 1300 essi sono in
ginocchio in adorazione del Bambino Gesù. Dietro ogni raffigurazione ci
sono dei significati che trovano fondamento nella Bibbia e nel pensiero
teologico:
·
l'asino e il bue non sono citati né da Matteo né da Luca: come mai allora sono i primi ad
essere stati messi accanto a Gesù? I primi cristiani li associarono al bambino
perché videro realizzata la profezia di Isaia 1,3 “l'asino e il bue
riconosceranno il loro padrone”: essi sono il segno che Gesù è davvero l'Emmanuele (il Dio-con-noi);
·
l'angelo e il pastore simboleggiano il cielo e la terra testimoni entrambi di questa
incarnazione;
·
la figura di Maria fu introdotta
in seguito al Concilio di Efeso (431) per celebrare la maternità divina della
Vergine;
·
la figura di Giuseppe dormiente
è per ricordare che al centro del mistero ci sono Gesù e Maria: lui non è il
vero padre di Gesù; il suo sonno può essere inoltre associato all’apparizione
dell’angelo che lo avvisa di fuggire in Egitto;
·
Giuseppe e Maria, inginocchiati, introdotti con San Francesco sono segno di adorazione e
devozione.